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Peculato art 314c.p

22 Gen

Augusto Minzolini, ex direttore Tg1 e candidato senatore Pdl è accusato di avere fatto uso NON regolare della carta di credito della Rai. Ergo è accusato di Peculato?

Cos’è?

Al Capo I – Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione – del Titolo II ovvero dei Delitti contro la Pubblica Amministrazione del nostro Codice Penale troviamo l’art.314.

Suddetto articolo dispone : Il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che , avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la dispomibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni.

Si applica la pena della reclusione da sei mesi a treni quando il colpevole ha agito al solo scopo di far uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata immediatamente restituita.

http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/minzolini_rai_carta_di_credito_peculato_processo/notizie/245796.shtml

Società civile ed Opinione Pubblica

21 Gen

L’uso reiterativo del termine Società Civile durante questo periodo di campagna elettorale mi ha spinto, nel mio piccolo, a rivedere un po’ la storia di questo concetto in sincronia con quello di Opinione Pubblica.

Punto di partenza per questa breve trattazione è la distinzione pubblico e privato.

Trattasi di categorie che affondo le radici nella polis greca.

La sfera della polis, quella cioè comune ai cittadini koinon era separata dalla sfera domestica dell‘oikos , propria di ogni singolo l’idion. Il carattere pubblico della bios politikòs si costituiva nella lexis e nella praxis cioè nel dialogo e nell‘agire comune. Nella polis tutti i cittadini liberi si trattavano fra eguali , ma ognuno si sforzava comunque di emergere.

Con la nascita dello Stato Moderno, alla corte si sostituisce l alla sfera del potere pubblico che si oggettiva in un’amministrazione stabile e permanente, nel traffico di merci ed informazioni, in un esercito permanente. A questa si contrappone la sfera dei privati cioè i destinatari del pubblico potere. Come filo all’autorità si costituisce la società dei cittadini, appunto la società civile. 

Il tema dell’ambito pubblico moderno, rispetto a quello antico, si sposta dai compiti propriamente politici di una cittadinanza che agisce comunitariamente a compiti prevalentemente civili. Così i borghesi assumendo nell’elemento pubblico la funzione politica cercano di disciplinare la società civile in contrapposizione alla “cosa pubblica“.

Questa sfera pubblica con funzione politiche appare per la prima volta nell’Inghilterra del XVIII secolo ed in Francia un secolo dopo intendendo per questa Opinione che si forma a seguito di uno scambio di educazione e comunicazione fra il pubblico, risultato della riflessione su fondamenti dell’ordine sociale.

Scorrendo nel tempo e tralasciando in questa sede autori come Locke, Hegel e Marx, pare calzante per la società odierna la concezione della sfera pubblica nella visione liberale di Alex de Tocqueville e John Mill.

Illuminanti questi estratti.

“…la vita politica si svolge là dove non dovrebbe ed ha cessato di esistere là dove ci si aspetterebbe di incontrarla , secondo la legge. Perchè succede questo? Succede, perchè le leggi hanno limitato l’esercizio di tutti i diritti politici ad una sola classe…” (A. de Tocqueville,Una rivoluzione fallita, ricordi del 1848-49)

Per Mill:

“le questioni politiche non devono essere incise con un appello diretto o indiretto all’intelligenza o alla volontà di una folla non istruita, ma soltanto con le vedute ponderate e competenti di un numero relativamente piccolo di persone particolarmente educate a questa funzione” (J.Mill, Bentham).

Pertanto secondo quest’ultima visione deve essere la società civile, i privati cittadini istruiti e potenti che devono formare l’èlite ed il loro ragionamento deve orientare l’opinione pubblica che tendeva già a metà Ottocento a essere più “massa”.

Con l’avvento della Società industriale l’opinione pubblica diventa manipolativa nei confronti della società civile, la quale tende a ricevere immagini e stereotipi frutto della cultura di massa che non tende ad affinare l’individuo come la cultura, ma tende a far regredire. L’Opinione pubblica già per i liberali del XIX secolo rappresentava un problema, un’opinione di massa non sviluppata attraverso armonici processi culturali e comunicativi.

Anche oggi un’opinione pubblica sana potrà crearsi solo attraverso una pubblicità critica, inteso come razionale esercizio fra potere sociale e politico, fra l’opinione della società civile e quelle istituzionali. Una società civile che in termini attuali possa essere in armonia con il riconoscimento di quei diritti sociali fondamentali che Kant definì innati.

Argomentazione che prende come punto di riferimento “storia e critica dell’opinione pubblica di J.Habermas oltre che mie piccole considerazioni.

Link

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20 Gen

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16 Gen

D I S . A M B . I G U A N D O

Da quando Monti è entrato in campagna elettorale non passa giorno senza che qualcuno ne evidenzi la «svolta comunicativa»: come se d’improvviso fosse riuscito a cambiare radicalmente stile di comunicazione, passando dall’argomentazione agli slogan facili, dalla ponderazione ai toni accesi.

In realtà già nei primi mesi del suo governo, Monti aveva dato prova più volte di sapersi ben adattare alla politica spettacolarizzata che Mazzoleni e Sfardini hanno chiamato «politica pop». È sempre stato abile, per esempio, a confezionare formule facilmente traducibili in titoli di giornali e di servizi televisivi: dalle manovre «salva Italia» e «cresci Italia» con cui ha descritto le azioni di governo, alla più recente «salita in politica», con cui ha etichettato il suo ingresso in campagna elettorale per distinguersi dalla «discesa in campo» di Berlusconi nel 1994.

Monti in tv

Ma entrare nel circo mediatico senza esperienza comporta rischiare gaffe e scivoloni. Anche…

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Prima che essere “cyber” …..

14 Gen

 

Vorrei esprimere qui, in poche righe, qualche parola in merito al cosiddetto fenomeno del “cybebullismo”.

Tutti siamo stati adolescenti e tutti abbiamo conosciuto nel nostra vita “offline” quella che si vive concretamente e non in modo virtuale ,un bullo o gruppo di bulli.

Il forte che prevale sul debole in qualsiasi società/comunità c’è e ci sarà sempre.

Il problema che si ripresenta a monte è una sorta di nuova questione femminile.

l’uomo che colleziona donne è figo, la donna che fa lo stesso è “perduta”.

Io posso essere anche una donna “perduta” nell’intimità della mia casa.

Ma nel momento in cui mi propongo ed espongo a foto e video e mi rendo partecipe di orgie o situazioni similari, allora il problema prima che degli altri è mio.

L’hashtag TT di oggi su Twitter è davvero raccapricciante #letroiedellamiascuola, al quale prevedo una risposta a breve da parte di queste troie nei confronti dei loro bulli.

é un problema che travalica la virtualità.

io penso semplicemente che spesso vittime ci si vuol essere.

Basta con il dire, l’uomo è più forte della donna o che la stessa sia oggetto.

Dov’è finita l’emancipazione ? Che ne penserebbero Mary Wollstonecraft ed altre pioniere del femminismo?

Ragazze, ragazzine e donne…svegliatevi !

State tranquille che se non la date una sera al vostro compagno di classe che vi tormenta non siete deboli , inferiori o fuori dagli schemi. Anzi ciò che manca, oggi, è l’essere esclusivi e diversi.

Non date spazio e sfogo ai loro desideri da cazzoni…perchè per essere uomini non serve solo slacciarsi la cintura dei pantaloni, come per essere donna non basta slacciarsi un reggiseno.

Bisogna tenere testa, sempre e comunque.

Ma dal momento che molte si esporranno, allora, non ci si deve lamentare….

Se il fuoco non si alimenta…..si spegnerà da solo

ma se continuate a buttare legna…..beh le conseguenze saranno prevedibili.

Vi lascio con queste parole…

“Ma, amata o trascurata che sia, il suo primo desiderio [della donna] dovrebbe essere di rendersi rispettabile, e non di dipendere per la propria felicità da un essere soggetto alle sue stesse debolezze [l’uomo]” 

(M.Wollestonecraft – Rivendicazione dei diritti della Donna)

14 Gen

Poli@rchia

Senato14/01/2012 – “Il centrosinistra vincerà alla Camera, ma al Senato… ma al Senato…” Il cittadino digiuno di Diritto Costituzionale potrebbe chiedersi “perché la Camera sì e il Senato no?” La risposta è semplice. Perché si vota con due sistemi elettorali diversi e con un elettorato attivo diverso. E’ un’altro dei mali del Porcellum, vero e proprio vaso di Pandora di disgrazie elettorali.

La prima anomalia è l’attribuzione sia alla Camera che al Senato del potere di concedere (e togliere) la fiducia ai governi. Che sappia io (e un po’ ne so…) il nostro è il solo sistema nel quale vi siano due camere parimenti titolari della funzione fiduciaria, ma elette in modo diverso e quindi con la possibilità non casuale di maggioranze diverse. Ricordiamo le differenze del Senato, così capiremo meglio:

Secondo la normativa vigente, il Senato viene eletto su base regionale (come disposto dalla Costituzione, art. 57, comma 1)…

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16 Dic
10 Dic

OLTRE L’ABC

8 Dic

Se c’è qualcosa che suscita la mia indignazione in questa situazione politica, al di là di chi dorme e scaglia cuscini ed insulti in parlamento, non è tanto l’atteso ritorno del Cavaliere (prevedibile dai più) ma la fase di stasi da più di vent’anni di chi è li seduto su quelle poltrone.

è veramente assurdo leggere ancora l’acronIMO abc….alfano bersani casini..

ancora loro. Berlusconi…ancora tu.

nulla di nuovo sotto al sole. e se c’è qualcuno che si vuole fare avanti per cambiare, per rompere gli schemi non trova posto alcuno se non nella passeggera eco mediatica, pare che in Italia domini uno strano effetto bandwagon. salire sul carro del vincitore o per meglio dire dell’usato sicuro.

io immagino una sinistra renziana ed una destra “meloniana”.

io non guardo al passato, non voglio.

spero che la destra ritrovi la sua identità culturale e che la sinistra rinnovi se stessa .

vorrei una politica, serena lontana da liti da bar , alle quali spesso si assiste in tv…

guardo ad una politica che ponga al centro l’individuo, come la nostra carta Costituzionale e che maggioranza e opposizione si possano orientare verso politiche di collaborazione.

sogni e sognatori

28 Nov

“Colui che non è un sognatore, che non ha delle visioni, ai miei

occhi non vale nulla; ma non vale nulla neppure colui che non si sforza di modificare pragmaticamente le proprie azioni, per

realizzare almeno in parte quei sogni e quelli visioni”

T.Roosevelt